Dopo
che FIM e UILM in questi anni hanno fatto di tutto per affossare la
Piattaforma della FIOM per il Contratto aziendale, approvata dai
lavoratori nel 2013, nello scorso autunno la maggioranza della
RSU, su proposta dell'USB,decise di abbandonare quella
Piattaforma e scriverne un’altra. La RSU di lunedì 10 scorso
non ha deciso niente, se non che ogni organizzazione sindacale
si prenderà il tempo per fare una discussione sulla piattaforma con
i propri iscritti, la prossima rsu è fissata per il 2 maggio.
E'
chiaro che sui contenuti della Piattaforma si confronteranno due
posizioni opposte, le stesse che si scontrano in fabbrica da diversi
anni: l'una che vede nella disponibilità e
subordinazione dei lavoratori agli interessi e alle "fortune"
dell'azienda l'unica possibilità, l'altra che parte dalle esigenze
e dai diritti dei lavoratori, e ritiene che gli operai abbiano
la forza per affermarli contro l'azienda.
Con gli argomenti della crisi delle vendite, della competitività,
della necessita degli investimenti e di aumentare la produttività,
alcuni proporranno una Piattaforma che farà proprie le priorità, le
strategie e le richieste dell'azienda e si appelleranno alle
Istituzioni per fare un fronte comune contro la crisi. La lista delle
richieste l'ha già fatta Colaninno, e sono sempre le stesse cose:
concessioni sulla organizzazione del lavoro
(ritmi,
flessibilità, diritti) e sul salario, e finanziamenti
pubblici consistenti,
che paghino alla Piaggio i nuovi investimenti, oltre che le
fermate produttive. In cambio la Piaggio dovrà assumere i soliti
"impegni",mai vincolanti ovviamente, su sviluppo e
occupazione, con le Istituzioni chiamate a "garanzia".
Uno
schema già visto in passato: sono del '95 gli "impegni"
sulle Nuove Meccaniche e sullo sviluppo della Valdera, con la
garanzia delle Istituzioni e i finanziamenti del Comune, in cambio di
aumento dei ritmi di lavoro e diminuzione delle pause in catena. Tre
anni dopo, 1500 "esuberi" e nuovo "impegno"
della Piaggio ad assorbirne una buona parte in cambio dei sabati
lavorativi. Risultato: nel giro di pochi anni, sabati lavorativi e
quasi 2000 licenziamenti. L'"impegno" sulle Nuove
Meccaniche è stato ribadito ad ogni accordo, per essere dimenticato
con l'arrivo di Colaninno. L'indotto Piaggio in Valdera non esiste
praticamente più.
Vincolare
ancora una volta I lavoratori a questa prospettiva
disastrosa
e`
il significato della "unità sindacale" che stanno cercando
di resuscitare in Piaggio, la stessa l'USB non si discosta da questa
prospettiva, a meno che non si voglia considerare realistica la
proposta illusoria di una riduzione dell’orario di lavoro di 10 ore
a parità di salario.
Come
delegati FIOM, abbiamo combattuto da sempre questi metodi e
queste illusioni, ed è su questa base che è stata costruita la
Piattaforma FIOM del 2013, che poneva al centro la riduzione dei
ritmi di lavoro, la sicurezza, gli aumenti salariali, i PTV.
L'esperienza dimostra che la
sola garanzia per l'occupazione sta nella difesa dal peggioramento
dei ritmi e delle condizioni di lavoro, e che solo scontrandosi con
l'azienda si può ottenere il riconoscimento degli interessi e dei
diritti dei lavoratori.
Finora
la crisi delle vendite l'hanno pagata i lavoratori, in termini
di riduzione dell'occupazione e del salario (CiG, Solidarietà,
dimezzamento del premio), mentre l'azienda ha mantenuto i suoi
profitti. La maggioranza della RSU non ha fatto niente per
contrastarla e si è data da fare solo per boicottare tutte le
iniziative dei lavoratori rivolte a dare valore alle trattative con
la Piaggio, come la votazione in assemblea lo scorso luglio sulla
solidarietà.
Crediamo
di avere sperimentato a sufficienza sulla nostra pelle gli effetti di
un’azione sindacale sottomessa alla Piaggio e dell’”interesse”
delle Istituzioni, e siamo convinti che la sola strada per i
lavoratori sia uscire
da questa passività e rivendicare i propri interessi contando sulle
proprie forze,
che
sono consistenti se non vengono deviate e sprecate su obiettivi
illusori e controproducenti.
Porteremo
avanti questa prospettiva sia in fabbrica che nella FIOM, che a norma
di Statuto dovrà far decidere la propria posizione e la
propria proposta di Piattaforma dall'Assemblea dei lavoratori
iscritti.
Delegati
FIOM: Cappellini, Tecce,
Malventi,Guezze,
Giuntoli,
Bellagamba,
Di
sacco
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