Per
l’azienda ci sono ancora margini per peggiorare i tempi di lavoro,
PER
GLI OPERAI NO!
La
linea minivan in 3R porta avanti da due settimane uno sciopero di un
quarto d'ora contro l'aumento di produzione, da 18 a 19 veicoli,
(pari a 24 minuti di lavoro in più)
, mentre la linea 2 in 2R ha scioperato ieri per mezz'ora dopo il
rifiuto dell’azienda di abbassare i ritmi attraverso l’aggiunta
di stazionamenti.
La
Piaggio
rifiuta trattative vere e ai
delegati riconosce solo il diritto di
dare piccoli suggerimenti su come organizzare meglio il lavoro,
al solo scopo di
collaborare
cosi' all'obiettivo di spingere la produzione fino al limite di
sopportazione dei lavoratori e fare
uscire dalla linea la produzione prevista,
senza possibilmente
aumentare i costi per l’azienda.
Questi
dirigenti, dopo aver tenuto a casa per mesi gli operai in solidarietà
(la linea 2 è stata l’ultima linea a rientrare) adesso sono già
li pronti come sanguisughe a succhiare minuti di respiro a chi
lavora, con particolare accanimento a quelli che sono già nel luogo
più duro della fabbrica, la catena.
Noi
non ci stiamo a dare questa collaborazione alla Piaggio
Agli
incontri con l'azienda bisogna pretendere risposte serie su
richieste chiare che riguardino sempre l’interesse collettivo dei
lavoratori.
La
strada della collaborazione, dei piccoli aggiustamenti individuali,
purtroppo seguita da molti delegati da 20 anni a questa parte, ci ha
portato solamente a lavorare sempre di più fino ad incidere sulle
nostre condizioni di salute.
Ma
con questi scioperi i lavoratori hanno capito che bisogna seguire
un'altra strada,
di contrasto alle richieste aziendali e di affermazione delle
proprie
esigenze, e con
questi scioperi dimostrano anche quale e' la vera unità che serve
per ricostruire la forza necessaria ad affrontare i problemi reali
che ci sono in fabbrica e far capire alla Piaggio
che non le è permesso di continuare ad incrementare i suoi guadagni
sulla pelle dei lavoratori.
Delegati
FIOM: Cappellini, Malventi, Guezze, Tecce
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