Lo sciopero deve farlo tutta la Cgil!

Il comitato centrale di ieri ha proposto lo sciopero della categoria a novembre su due date, il 14 a Milano per il nord e il 21 a Napoli per il centro sud. Abbiamo sostenuto negli interventi e nella dichiarazione di voto di astensione che questo percorso non è sufficiente a dare una risposta all’altezza della piazza del 25 ottobre. Quella piazza ha espresso con chiarezza – e oltre alle aspettative degli organizzatori – la necessità di imprimere una svolta alla politica della Cgil e fare una vera opposizione al governo Renzi. Tanto più le lavoratrici e i lavoratori ce lo chiedono dopo i vergognosi fatti avvenuti contro i lavoratori della AST di Terni. Il punto quindi non è condividere o meno lo sciopero della Fiom, ma il fatto che si rischia per l’ennesima volta che a scioperare siano soltanto i metalmeccanici. La Cgil non c’è, perchè subordina la proclamazione dello sciopero alla tenuta dei rapporti unitari con cisl e uil, per la riuscita delle manifestazioni dei pensionati e del pubblico impiego di sabato 8 novembre. Si discuterà forse la data dello sciopero confederale nel direttivo del 12 novembre e il quadro porta con chiarezza a uno sciopero confederale solo a dicembre (e non è affatto scontato che sia di 8 ore) con il rischio quindi di farlo quando i buoi sono già scappati dal recinto, cioè quando il Parlamento ha già approvato il jobs act. Da parte del gruppo dirigente della Fiom il giudizio sulla posizione della Cgil diverge totalmente dal nostro e lo sciopero della Fiom rientra a pieno nel percorso che – secondo loro in modo positivo – porterà allo sciopero della Cgil a dicembre. Nel mio intervento ho detto al Comitato Centrale che chi dovrebbe scioperare a novembre non è solo la Fiom ma tutta la Cgil! Non si può correre il rischio di disilludere la piazza del 25 ottobre riproponendo lo schema del 2012, con grandi proclami ma poi niente di concreto. Bisogna dimostrare che questa volta si fa per davvero. Per questo, bisogna dire che puntare sull’attesa di uno sciopero della Cgil a dicembre è troppo poco. Se poi si prende atto che la Cgil non c’è e che di nuovo è tutto sulle spalle dei metalmeccanici e delle metalmeccaniche – giudizio che manca totalmente nelle conclusioni del Comitato Centrale – allora bisognerebbe provare a dare più forza possibile allo sciopero della Fiom perchè appunto sarà l’unico sciopero generale in campo. Non ci pare però che vada in quella direzione la decisione di disarticolare lo sciopero della categoria su due date, il 14 e il 21. Si perde anche l’occasione di rafforzare la giornata di lotta del 14 novembre, già proclamata da tempo da vari soggetti sociali, provando a interloquire in modo vero, non rituale, con quei soggetti sociali e soprattutto provando a generalizzare lo sciopero della Fiom. Abbiamo proposto al Comitato Centrale di proclamare lo sciopero sull’unica data del 14 novembre. Ma la decisione è stata un’altra.Rispetto alle aggressioni della polizia, abbiamo condiviso non soltanto – come è ovvio – la solidarietà ai lavoratori della Ast ma soprattutto l’impegno della Fiom a proclamare e sostenere nei prossimi giorni iniziative di protesta nei territori e nelle fabbriche. Avevamo per questo chiesto che il dispositivo finale del Comitato Centrale fosse diviso in due parti, quella relativa ai fatti della AST, su cui avremmo votato a favore, e quella sulla continuazione del percorso di mobilitazione, sul quale, per le ragioni che ho spiegato, ci saremmo astenuti. Questa nostra proposta non è però stata accettata. Per questo abbiamo chiesto che fosse verbalizzata la nostra dichiarazione di voto. Preciso che nel mio intervento ho ricordato che è tanto più grave quanto è avvenuto mercoledì perchè non è affatto la prima volta che avviene. Basti pensare alla dura repressione degli studenti a Torino poche settimane fa e i pesanti scontri contro i lavoratori della logistica di Milano un mese fa. Le botte della polizia fanno male sempre! Un ultima considerazione. Nel mio intervento ho ricordato anche che non è vero, come alcuni hanno provato a dire al Comitato Centrale, che tutta la Fiom ha sempre avuto un giudizio negativo sul governo Renzi, già dall’inizio. E’ vero invece che per lungo tempo, in tanti, a partire dal segretario generale, hanno considerato Renzi un interlocutore possibile e una speranza per il rinnovamento di questo paese! Tanto che tutte le volte che ai congressi abbiamo proposto di votare ODG contro il governo, ci siamo ritrovati da soli. Forse su questo, prima o poi, sarebbe utile una qualche autocritica. 

Eliana Como 

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