Electrolux - Intervento all'assemblea Loretta Sabattini RSU FIOM

Non sono favorevole all'ipotesi di accordo, anche se ho visto gli sforzi fatti durante questa trattativa, perché per l’ennesima volta siamo noi lavoratori a pagare il prezzo più alto. All'azienda non basta la decontribuzione sul CDS, soldi che ha ottenuto grazie alle nostre mobilitazioni, e chiede proprio a noi operai ulteriore olio di gomito perché dicono che guadagnano poco e vogliono di più. In un contesto come quello che stiamo attraversando mi pare che sia fuori luogo lamentarsi di guadagnare poco, 47 milioni di euro in tre mesi a me non sembrano pochi! Gli aumenti di pezzi sulle linee ai forni e ai piani sono devastanti per noi operai, abbiamo visto come l’azienda dal 2010 ad oggi ha trasformato le linee e le fasi di montaggio, tutto per togliere postazioni di lavoro e creare esuberi. Ora si impegnano pure a non peggiorarci le condizioni di lavoro e a trovare il modo di reinserire sulle linee chi ha problemi medici certificati, problemi dovuti proprio ad anni di lavoro usurante sulle linee di montaggio. Mi spiace ma proprio non ci siamo, con tutta la buona volontà di questo mondo io non riesco a capire come possono affermare che facendoci fare più pezzi all’ora non ci facciamo più male di adesso. Anche se si aggiungono 1-2 postazioni in più sulle linee fare 11 pezzi in più ai forni e fino a 22 pezzi in più ai piani non può che peggiorare le nostre già critiche condizioni fisiche. Ah però ci dicono che fanno gli investimenti, a Forlì investono circa 28 milioni di euro in 4 anni, eh già abbiamo visto tutti che fine fanno i soldi, servono ad abbellire la fabbrica e a robotizzazioni che 1°: molte volte stentano a funzionare e che quando funzionano lo fanno male 2°: tolgono postazioni di lavoro che sono il più delle volte quelle adatte a chi ha ridotte capacità lavorative. Qualcuno dice che questa ipotesi di accordo è buona perché difende l’occupazione in Italia, io dico che questa ipotesi di accordo non ci dà le giuste garanzie della permanenza della multinazionale nel nostro paese e in più ci rende ancora più schiavi sulle linee di montaggio. Non trovo equo il prezzo da pagare e il fatto che siamo sempre e solo noi operai a doverlo pagare. Non ne possiamo più di aumenti di pezzi e ricatti fatti a nome delle delocalizzazioni, siamo stanchi, stiamo invecchiando, vorrei che chi tratta l’aumento dei pezzi con superficialità provasse a stare un giorno in linea di montaggio e poi mi dicesse se è una passeggiata o no. Per quel che mi riguarda ho sempre contrastato le velocizzazioni e continuerò a farlo cercando in tutti i modi consentitomi di confutare le verifiche aziendali anche se, abbiamo chiesto che l’azienda formalizzasse nell’accordo di non implementare le nuove cadenze, fino a che i delegati RSU avessero avuto una formazione idonea finalizzata ad acquisire le competenze per poter tener testa all’azienda e ai suoi conti. Purtroppo tale richiesta ci è stata negata, questa è la prova che poi sulle linee l’azienda potrà fare quello che vuole. A tale proposito, a chi ci dovrebbe tutelare, sembra non interessino le nostre condizioni di lavoro, anzi sembra che la cosa più importante sia far risparmiare e guadagnare l’azienda e non la nostra salute. Penso che Electrolux pretenda troppo e che ci siano altre vie di risparmio che non ricadano sempre sulle nostre spalle oramai a pezzi. Ecco perché al referendum voterò no e chiedo a tutti di andare a votare coscienti del futuro che vogliamo.
Grazie

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