E ora sanzionateci tutti !!!

“L'accordo CGIL CISL UIL Confindustria è incostituzionale. Impediamone l'applicazione, portiamolo in tribunale” DAL “CONTRATTO UNICO” (di Renzi ed Ichino) AL “TESTO UNICO” SULLA RAPPRESENTANZA (di Squinzi e Camusso) 

Forum diritti lavoro: “L'accordo CGIL CISL UIL Confindustria è incostituzionale. Impediamone l'applicazione, portiamolo in tribunale” 5 febbraio ore 15,30 Centro Congressi Cavour, via Cavour 50 Roma confronto nazionale 

In una gara tutta interna al derby casalingo Cgil-Pd, Susanna Camusso risponde al “contratto unico” di Renzi(approvato anche da Landini per cercare di scavalcarla a destra) con il “testo unico sulla rappresentanza” dello scorso 10 gennaio. In esso è confermato tutto il peggio degli accordi interconfederali del 28 giugno 2011 (la possibilità per gli accordi aziendali di derogare i minimi previsti dal contratto nazionale e di introdurre sanzioni contro chi vuole scioperare oltre alla rinuncia alla generalizzazione delle elezioni sui posti di lavoro per la nomina degli Rsu) e del 31 maggio 2013 (estensione della possibilità di introdurre norme di divieto a “iniziative di contrasto” sindacali anche nei contratti nazionali). Tutto il sindacalismo ancora capace di conflitto per la tutela del lavoro, sia di Base che Cgil, si è opposto insieme all’accordo del 28 giugno 2011, ma il fronte è stato rotto in occasione del successivo passaggio attuativo del 31 maggio 2013 da Landini che lo ha santificato (“positivo e importante… un passo avanti in materia … di democrazia nei luoghi di lavoro”) portando la Fiom nella maggioranza congressuale a sostegno di Susanna Camusso. La segreteria della Fiom ha voluto non capire cosa significasse “l’impegno... a non promuovere iniziative di contrasto agli accordi” previsto il 31 maggio e allora l’accordo del 10 gennaio 2014 si è incaricato di spiegarglielo con una chiarezza davvero devastante. Significa “disposizioni volte a prevenire e a sanzionare eventuali azioni di contrasto di ogni natura, finalizzate a compromettere il regolare svolgimento dei processi negoziali .. nonché l’esigibilità e l’efficacia dei contratti ..pertanto i contratti collettivi nazionali …dovranno definire clausole ..finalizzate a .. a prevenire il conflitto“con l‘obbligatoria previsione di “conseguenze sanzionatorie per gli eventuali comportamenti attivi od omissivi che impediscano l'esigibilità dei contratti…. anche con effetti pecuniari, ovvero che comportino la … sospensione di diritti sindacali” da applicare non solo alle “associazioni sindacali” ma anche alle “rappresentanze sindacali dei lavoratori” (ovverosia i singoli lavoratori che avranno la sfortuna di farsi eleggere dai propri compagni come rappresentanti a livello aziendale). La maggioranza Cgil, accettando di modellare l’intera contrattazione sulla base del contratto di Pomigliano, ha deciso senza remore di raggiungere ed unificarsi con Cisl e Uil nel “dopo Cristo” di Marchionne. Ma ciò che è ancora peggio è che l’accordo del 10 gennaio impone ad ogni organizzazione che voglia avere la benchè minima possibilità di fare sindacato sui posti di lavoro (concorrere alle elezioni delle Rsu ed avere le trattenute sindacali dei lavoratori) di accettare le medesime regole e sottomettersi alle stesse sanzioni che per di più manomettono esplicitamente la recente sentenza della Corte Costituzionale reintroducendo il necessario requisito della firma del contratto per accedere ai diritti previsti dall’art. 19 dello statuto (dichiarato anticostituzionale dalla Corte solo sei mesi fa). Confindustria e Cgil fanno così partire - scommettendo sulla complicità di Inps e Cnel - il grande cantiere della definitiva normalizzazione sociale: dentro il sindacato diviene definitivamente uno strumento tra i tanti con cui trasmettere il comando di impresa per i sempre meno lavoratori che un regolare posto di lavoro ancora lo hanno; fuori la disperazione sociale viene rimessa se va bene agli enti caritatevoli e se va male alle forze di pubblica sicurezza. Il Forum diritti lavoro chiama allora all’aperto boicottaggio di questo cantiere e annuncia che sono già allo studio due iniziative parallele di contrasto giudiziario dell’accordo sia da parte del sindacalismo conflittuale ancora rimasto in Cgil (e che si riconosce nella mozione congressuale “il sindacato è un’altra cosa”) sia di quello di base a partire da USB. All’inizio di febbraio sarà organizzata a Roma un’assemblea nazionale con cui lanciare su tutto il territorio il massimo numero di “azioni di contrasto”. E ora sanzionateci tutti. 

fonte:http://www.forumdirittilavoro.it/

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