A luglio, 1100 lavoratori e la FIOM hanno rivendicato che i delegati fossero scelti
esclusivamente dal voto dei lavoratori, mentre FIM e UILM pretendevano di
nominarne un terzo in quanto firmatari del contratto nazionale.
La Piaggio, che non ha nessun titolo per decidere su una questione che riguarda i
sindacati e i lavoratori, ha ora comunicato che intende riconoscere la
rappresentanza dei lavoratori e l'agibilità sindacale ai nominati di FIM e UILM
e non a chi ha ricevuto più voti.
Come può la FIM, con poco più della metà dei voti della FIOM, avere 12 delegati
contro 9 della FIOM?
Come può la UILM, con meno della meta’ dei voti della FIOM, avere lo stesso
numero di delegati FIOM?
Come può rappresentare gli operai chi ha ricevuto una decina di voti?
Per esempio, come farà Cima a rappresentare con i suoi 13 voti i lavoratori della 2R al
posto di chi ne ha ricevuti da 3 a 4 volte di più? E’ chiaro che siamo di fronte a un’ operazione inaccettabile e vergognosa,
rivolta a vanificare il diritto dei lavoratori a scegliere i propri rappresentanti
sindacali. Solo in un regime autoritario un simile risultato potrebbe essere considerato
legittimo.
A quanto pare, FIM, UILM e Piaggio se ne infischiano anche della recente sentenza
della corte costituzionale, che ha ribadito che deve essere esclusivamente la volontà
dei lavoratori, e non i rapporti con le aziende, a determinare le rappresentanze
sindacali.
Evidentemente Colaninno vuol superare anche Marchionne.
I lavoratori che in questi anni si sono battuti per il riconoscimento dei loro diritti
contro l’arroganza e l’arbitrio dell’azienda sanno molto bene da che parte
stanno FIM e UILM e le ragioni della scelta della Piaggio.
I delegati FIOM eletti dai lavoratori
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