Roma, operai "sequestrano" tre dirigenti

Accade nello stabilimento della Alstom di Colleferro. La protesta dopo la notizia che la fabbrica chiuderà fra nove mesi. Uno dei tre manager raggiunto al telefono: "È una protesta civile, nessuna intimidazione"

Gli operai della Alstom di Colleferro, in provincia di Roma, da stamani (6 ottobre) a mezzogiorno avrebbero impedendo a tre manager di uscire dalla fabbrica dopo un incontro nel quale hanno appreso che lo stabilmento chiuderà entro nove mesi. I tre dirigenti sono il francese Bruno Juillemet, vice presidente delle risorse umane, Francesca Cortella, direttore personale di Milano e Riccardo Pierobon, dell'ufficio comunicazione di Milano. È proprio quest'ultimo a smorzare i toni: “Si tratta di una protesta legittima, civile, non siamo sequestrati e non abbiamo subito intimidazioni. Abbiamo rassicurato i Carabinieri che sono venuti sul sito”, ha fatto sapere all'Adnkronos, confermando però che il futuro del sito è in bilico. “Ad oggi - sottolinea infatti Pierobon - non abbiamo contratti di manutenzione e il carico di lavoro si esaurirà fra nove mesi. Abbiamo iniziato una discussione sul futuro dello stabilimento che potrebbe essere problematico”, anche se al momento “non abbiamo parlato ancora di chiusura”.

I tre manager sono stati trattenuti al termine di una riunione con i rappresentanti sindacali negli uffici della direzione da dove gli oltre cento operai della fabbrica non fanno uscire nessuno. "I lavoratori stanno manifestando ma la situazione è calma", afferma sempre all'Adnkronos il sindaco di Colleferro, Mario Cacciotti, che si è recato sul posto per cercare una mediazione. "Gli animi sono esasperati - spiega - perchè oggi è stato comunicato ai dipendenti che lo stabilimento ha nove mesi di vita".

CGIL POMEZIA: IN AZENDA CLIMA PESANTE. “È la dimostrazione di un'esasperazione, di un clima pesante che, in particolar modo in quella fabbrica, c'è da diverso tempo". Così Pino Cappucci, segretario generale della Camera del Lavoro della Cgil di Pomezia-Castelli. Tuttavia, specifica, "la situazione a Colleferro è tranquilla sotto il profilo dell'ordine pubblico". A fare chiarezza è poi Artemio Fanella, Rsu per la Filcem Cgil: “Se si fa un atto eclatante – afferma all'Adnkronos – ti danno ascolto. A comportarsi bene non si arriva da nessuna parte, per questo, abbiamo deciso di forzare un po' la mano. È due anni che questa trattativa va avanti ed oggi hanno detto che se tra nove mesi non arrivano commesse si chiude. I manager sono ancora nella stanza ma non c’è nessuno che è legato o preso sotto tiro. Non vogliamo più parole ma chiarezza sul futuro. La nostra è stata una manifestazione tranquilla per costringerli a fare luce. Ci siamo semplicemente messi davanti alla porta”, prosegue ricordando come dei 350 lavoratori iniziali ne siano rimasti ora circa 150, cassintegrati inclusi”.

SACCONI: DRAMMATIZZAZIONE DEI MEDIA. “In relazione all'annunciato sequestro di tre manager della Alstom di Colleferro, che in ogni caso non potrebbe essere accettato perché si tratterebbe di violenza sulle persone in un Paese che ha conosciuto il terrorismo, ho potuto appurare tramite il ministro dell'Interno che per fortuna la libera circolazione dalla e per la fabbrica è garantita da una presenza di carabinieri”. Così il ministro del Welfare Maurizio Sacconi. “Si tratterebbe quindi - aggiunge - di un tentativo di drammatizzazione mediatica che non può essere assecondato perché costituirebbe un pericoloso precedente”.

I NUMERI DELLA ALSTOM. È un colosso francese che costruisce treni e navi in 70 paesi nel mondo. Occupa 76.000 impiegati di cui 2.500 in Italia negli stabilimenti di Sesto San Giovanni, Savigliano, Bari, Bologna, Verona e Colleferro. Da tempo il management lamenta una forte contrazione delle commesse. A Colleferro ci sono attualmente 40 operai in cassa integrazione

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fonte:http://www.rassegna.it

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